Il pendolo della credibilità
Sotto molti aspetti, le elezioni del 2004 ricordano, in questa fase, quelle del 2000. Dove Bush è riuscito a erodere il vantaggio di cui Gore godeva (come vicepresidente di un'amministrazione dai risultati eccellenti) spostando la bilancia dalla discussione dei temi politici al tema della fiducia e dell'affidabilità.
Competenza e affidabilità sono le due caratteristiche essenziali della crediblità del leader politico. Nei miei studi e nei miei scritti le ho sempre citate come entrambe necessarie ma non sufficienti, vale a dire che l'una non serve se manca l'altra e vice versa. Riflettendo su alcuni casi storici, grazie anche ad alcune letture, sto cominciando a pensare che quanto detto sopra è vero solo in parte. Competenza e affidabilità sono entrambe necessarie, ma in situazioni diverse una delle due può contare più dell'altra. C'è una sorta di pendolo della credibilità che, a seconda di come evolve la campagna elettorale, fa crescere o diminuire l'importanza relativa dei due fattori.
Così nel 2000 Bush era ritenuto abbastanza competente per essere Presidente, anche se meno di Gore, ma ciò che ha contato di più è stato il giudizio sulla sua affidabilità, grazie anche al fatto che su questo tema Bush aveva impostato la sua campagna ("They trust government, I trust you"). L'incertezza sulle differenze tra le varie proposte politiche e la situazione di prosperità del momento hanno spostato l'ago della bilancia, accrescendo l'imporanza dell'affidabilità, che era il vero problema dell'immagine di Gore.
In questa campagna elettorale la situazione potrebbe essere simile. La competenza di Bush si può ancora mettere in discussione, impostando la discussione sul suo record, sui suoi risultati, che sono problematici soprattutto rispetto all'economia. Credo invece non abbia senso continuare a dipingere Bush come stupido e impreparato: primo, non lo è, secondo, gli elettori indecisi non accetterebbero l'idea che sono stati governati per quattro anni da un Preisdente incapace (chiamsi "riduzione della dissonanza cognitiva"). Impostando la campagna sul record di Bush e sulla necessità di un cambiamento, Kerry potrebbe ripetere la strategia, vincente, di Clinton nel 1992.
Il problema per Kerry è che anche questa volta il pendolo potrebbe oscillare verso l'affidabilità. Qui Bush può contare sullo status di Comandante in Capo e su un'immagine personale che, almeno tra i moderati, è ancora positiva. Se Bush correrà difendendo la sua leadership, il suo carisma, e il rapporto di fiducia con gli elettori, e se l'affidbailità diventerà il tema centrale della campagna, emergerà anche il problema della credibilità di Kerry, legato alla sua tendenza a cambiare posizioni nella sua carriera politica, ma soprattutto al fatto che gli elettori ancora lo conoscono poco e sembrano anche poco interessati a conoscerlo, viato che la competizione è fortemente incentrato sull'incumbent più che sulle caratteristiche dello sfidante.
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