Wednesday, August 11, 2004

Ancora Iraq

Dopo le dichiarazioni di Kerry sul suo voto in Iraq, Bush non ha mancato di replicare per segnare un punto. Così riporta il NYTimes:

Mr. Bush and allies seized on Mr. Kerry's remark of Monday that he would have voted to grant authority for the war even if he had known no weapons of mass destruction would be found. The Republicans said the comment amounted to what they described as another shift in position by the Democratic presidential nominee and an acknowledgement that administration policy on a crucial national security matter was correct after all.
"After months of questioning my motives and even my credibility, Senator Kerry now agrees with me that even though we have not found the stockpile of weapons we all believe were there, knowing everything we know today, he would have voted to go into Iraq and remove Saddam Hussein from power," Mr. Bush told a cheering crowd in Pensacola as he began a five-day cross-country campaign swing. "I want to thank Senator Kerry for clearing that up."
Mr. Kerry has long maintained that his vote in favor of authorizing force in Iraq, a vote cast five months before the war began, in no way signaled his favoring the way the president ultimately acted: without reaching out, in the senator's view, to sufficient numbers of American partners and failing to exhaust all alternatives. He has also argued that the Senate vote was necessary if the president was to be armed with enough credibility to deal with Saddam Hussein.
At a rally Tuesday night in Las Vegas, Mr. Kerry said he had been "consistent all along,'' and added: "I thought the United States needed to stand up to Saddam Hussein, and I voted to stand up to Saddam Hussein. But I thought we ought to do it right.''
Earlier in the day, Rand Beers, the senator's national security adviser, issued a statement posing questions to Mr. Bush: "Mr. President, knowing what you know now, do you still believe you made no mistakes in how you took the country to war? Do you really have no regrets about sending our troops into battle without body armor to save their lives?".

A questo punto direi che la nebbia si è diradata e - in modo non indolore per Kerry - si sono definiti alcuni punti che la campagna elettorale dovrà dare per scontati. Cosa può fare Kerry in questa situazione?
Enfatizzare il fatto che, come scrive oggi il NYTimes, il voto al Senato è avvenuto cinque mesi prima della guerra, ed enfatizzare che con il suo voto Kerry ha compiuto un atto di fiducia verso il Presidente, una fiducia che non è stata ripagata.
Oggi lo spin che viene dato dalla campagna di Bush è che il voto di Kerry era un voto per invadere l'Iraq. In realtà era un voto per dare al Presidente i poteri per invadere l'Iraq. A quest'ultimo spettava la decisione ultima, così come le modalità su come e con chi combattere la guerra.
Allora Kerry può dire: "Penso che di fronte al terrorismo non bisogna esitare, non bisogna essere deboli, bisogna agire e non avere paura di correre rischi. Per questo ho votato per dare al Presidente questi poteri. Gli ho dato la mia fiducia, così come i cittadini americani si sono stretti intorno a lui in questa difficile guerra.
Ma poi il Presidente ha dimosttato di non saper condurre una guerra, di non sapere costruire alleanze (ha creato divisioni in Europa così come negli Stati Uniti) e, soprattutto, non ha avuto abbastanza attenzione per la veridicità delle informazioni sulla base delle quali siamo andati in guerra. Abbiamo bisogno di un leader più competente, un leader a cui possiamo affidare con tranquillità i massimi poteri, necessari in una guerra contro il terrorismo, perché sappiamo che è competente e che conosce il valore del sacrificio che una guerra comporta."
La seconda parte del ragionamento ("Kerry è più credibile di Bush nel condurre una nazione in guera") dipende dalla prima ("Bush ha tradito la fiducia che tutti gli abbiamo messo nelle mani, compreso il Senatore Kerry con il suo voto").
Quindi: rompere l'equazione: voto al Senato in ottobre = voto per la guerra in Iraq in marzo.
Costruire l'equazione: voto di Kerry al Senato = atto di fiducia verso Bush (che univa Kerry alla gran parte del popolo americano) che però Bush ha clamorosamente tradito.